L’attuale situazione pandemica dovuta al Coronavirus nella quale attualmente ci troviamo ancora a vivere, ci ha costretto a mutare non solo la nostra quotidianità in merito anche alla situazione lavorativa, ma soprattutto in termini di relazione con gli altri.
Proprio per quello che riguarda la reale possibilità di stravolgere i propri stili di vita ed adattarsi ai nuovi cambiamenti imposti dalla pandemia, la nota professoressa associata di Sociologia dei processi economici e del lavoro, presso il Dipartimento di Scienze Sociali dell’Università degli Studi di Napoli Federico II, Giustina Orientale Caputo, ha recentemente dichiarato che Napoli e i napoletani hanno un forte spirito di adattamento, pertanto riusciranno ad affrontare i mutamenti che verranno imposti.
Dopo aver sottolineato come già la città con la sua elevata concentrazione di servizi e ospedali sia già abituata ad operare in una vasta area, ha voluto sottolineare la grande adattabilità e pronta risposta alle emergenze dei napoletani e di tutti gli italiani.
Poi ha aggiunto che a Napoli, dove è molto diffuso il lavoro in nero o a tempo parziale, dove si vive in ogni ora del giorno e della notte non ci sarà difficoltà ad accettare i tempi diversi di apertura delle varie strutture.
La Caputo ha affermato che il settore scolastico è stato quello che meglio si è adattato ai nuovi mutamenti, esprimendo infine il suo consenso verso lo sfalsamento gli orari di inizio delle varie attività lavorative e commerciali, da lei definita un’ottima idea per risolvere i problemi di traffico e dell’organizzazione del lavoro.
Un nuovo stile di vita digitale
Le nuove relazioni sociali di fronte ad un futuro incerto, si concentrano nella sfera familiare e digitale.
L’emergenza pandemica ha mutato i modi di interazione, soprattutto per molti adulti che sono poco abituati ad usare il PC o lo smartphone. Il distanziamento sociale e soprattutto la fase di lockdown, ha favorito le interazioni digitali, costringendo i più anziani ad usare le nuove tecnologie.
Data la grande importante degli strumenti tecnologici ai tempi del Covid, secondo dei recenti dati statistici, la priorità negli acquisti sarà orientata verso gli oggetti tecnologici. In questi ultimi mesi il coronavirus ha spinto un po’ tutti verso la trasformazione digitale.
Le interazioni umane sono sempre più smart, una parte degli italiani dedicano il proprio tempo libero al fai da te o alla cucina, ma è in crescita il numero di persone che trascorrono il loro tempo sui social media, in videochat o nel fitness virtuale.
In campo didattico, con l’introduzione della didattica a distanza obbligatoria per i ragazzi delle scuole superiori, ha da un lato il vantaggio di far risparmiare tempo, dato che non occorre spostarsi da casa.
Inoltre, la didattica da remoto consente una formazione a prezzi accessibili per tutti e consente di stare più vicino alla propria famiglia.
Per quanto riguarda gli aspetti meno vantaggiosi della didattica a distanza vi sono:
- l’assenza di contatto umano,
- poca dimestichezza con le nuove tecnologie,
- riduce i livelli di apprendimento dato che i livelli di attenzione a distanza sono diversi.
L’avvento dello smart working
Lo smart working, modello di lavoro utilizzato da molte aziende, scuola compresa, è divenuto uno dei nuovi stili di vita.
Si tratta di un metodo lavorativo che comporta un buon risparmio di tempo e di denaro, che contribuisce ad aumentare il senso di autonomia del lavoratore.
Il tema del lavoro da casa, per via della pandemia in atto, è divenuto un argomento molto discusso.
Qui di seguito una sintesi dei vantaggi e degli svantaggi dello smart working o lavoro agile.
Tra i vantaggi vi sono:
- flessibilità nel lavoro,
- riduzione dei costi del lavoro,
- riduzione dello stress,
- riduzione sull’impatto ambientale,
- incremento della motivazione personale,
- incremento della produttività.
Tra gli svantaggi, invece, si distinguono:
- protezione dei dati,
- rischio di sovra-lavoro,
- essere interrotti di continuo,
- rischio di isolamento,
- difficoltà di concentrazione.