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La chirurgia dopo la quarantena

L’emergenza sanitaria legata al COVID-19 che ci ha costretto in casa per alcuni mesi ha avuto delle significative conseguenze in tanti ambiti diversi.

Tra i settori principali, uno di quelli maggiormente interessati è quello estetico: parrucchieri, barbieri, estetiste e chirurgi estetici hanno tutti dovuto sospendere per un po’ la propria attività.
Numerosi sondaggi hanno evidenziato come tra le difficoltà maggiori per le donne in quarantena ci sia stata la necessità di dover ricorrere a metodi fai da te per trattamenti estetici che solitamente svolgeva qualcun altro, dalle tinture improvvisate per coprire i capelli bianchi, alla ceretta, alle unghie finte che man mano iniziavano a staccarsi.

Fortunatamente con l’avvio della fase 2 si è dato il via a una lenta riapertura delle attività e gradualmente è stato possibile rivolgersi ai nostri professionisti di fiducia per prenderci cura della nostra immagine (e rimediare agli errori commessi in quarantena!).

Gli effetti della quarantena sulla chirurgia estetica

Anche il ramo della chirurgia estetica è stato toccato dall’emergenza sanitaria.

Vista l’impossibilità di recarsi da uno specialista, nonostante dopo la quarantena ci sia stato un incremento delle richieste per filler di acido ialuronico, peeling e botox (circa il 40% dei pazienti si è già recato dal proprio chirurgo plastico per un ritocco) sempre più persone hanno riscoperto il piacere di prendersi cura del proprio corpo da sole e della bellezza di uno stile naturale e meno elaborato.

Secondo una classifica stilata dalla International Society of Aesthetic Plastic Surgery (l’associazione internazionale di chirurghi plastici estetici), sono stati eseguiti a livello mondiale circa 12 milioni di interventi nel settore della chirurgia estetica e

il trattamento più diffuso nel mondo è quello a base di botulino.

Gli Stati Uniti sono i principali erogatori di questa sostanza, collocandosi al primo posto con più di 4 milioni di interventi, e l’Italia si colloca a una posizione medio-bassa con il 1,9% del totale.

Suggerimento post-quarantena: il filler


Per tutte coloro che desiderano guardarsi allo specchio con una nuova luce e vogliono un leggero cambiamento nella loro vita, esistono tanti metodi per riprendersi dopo un periodo di lockdown così intenso.Il consiglio è quello di evitare il bisturi e puntare a trattamenti più moderni e meno dannosi ma altrettanto efficaci, tra essi il filler a base di acido ialuronico.

L’acido ialuronico è da sempre utilizzato in campo estetico e cosmetico come “rimedio anti-age” per contrastare le rughe e dimostrare qualche anno in meno.

Si tratta di una sostanza endogena, ossia prodotta dal nostro corpo, che ha la funzione di idratare la pelle e favorire la produzione di collagene, utile per garantire elasticità alla pelle. Il segreto di questa sostanza è la capacità di richiamare e legare tra loro le molecole d’acqua “riempiendo” la zona interessata e tonificandola.

I filler a base di acido ialuronico infatti mirano proprio a riempire quelle zone segnate dal tempo, donando loro nuovo volume. Per questo motivo, oltre che per il trattamento anti-rughe, vengono utilizzati per aumentare il volume delle labbra o gli zigomi ma anche per riempire i solchi lasciati da importanti cicatrici.

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