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Isolamento delle fondazioni, quale tipologia scegliere

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Chi lavora nell’ambito dell’edilizia sa perfettamente che l’isolamento delle fondazioni e delle strutture interrate è un passaggio fondamentale nella costruzione di un edificio. Queste, infatti, devono essere adeguatamente protette onde evitare che acqua e umidità ne minino la tenuta e ne compromettano la funzionalità e quindi la durata nel tempo. Particolare attenzione va quindi posta a quella che è l’umidità del terreno. Non tutti i terreni, infatti, hanno lo stesso grado di umidità che dipende da vari fattori, quindi si deve necessariamente intervenire con un tipo di impermeabilizzazione differente a seconda delle necessità. Vediamo quindi quali tipologie abbiamo a disposizione e come si può intervenire per un corretto isolamento fondazioni.

Isolamento delle fondazioni, iniziamo dall’umidità

L’umidità del terreno, come abbiamo visto, può dipendere da vari fattori tra cui dispersione di acque piovane o falde freatiche. La conseguenza diretta di questo è che le opere murarie che entrano in diretto contatto con il terreno umido, sono soggette all’umidità stessa, quindi alla sua penetrazione anche all’interno dell’edificio. Per scegliere la tipologia di impermeabilizzazione, quindi, occorre valutare molto bene la morfologia del terreno.

Caratteristiche del terreno

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Disegno cortesia Edgardo Pinto Guerra

Un terreno compatto e argilloso sarà un terreno per lo più impermeabile. La velocità di assorbimento dell’acqua è bassa, quindi significa che in presenza di acqua questa non verrà smaltita e drenata, aumentando così la possibilità che questa venga a formare degli invasi che conducono a un’infiltrazione nelle costruzioni e strutture dei locali interrati. Un terreno molto drenante, invece, è costituito per lo più da sabbia e ghiaia. L’acqua eventualmente presente, viene smaltita rapidamente, ma anche in quest caso una quantità può essere altrettanto rapidamente trasferita all’edificio.

Quale tipologia di impermeabilizzazione serve

Umidità e acqua sono nemiche del calcestruzzo, il quale, possedendo piccole incoerenze quali fessure, o nidi di ghiaia, può lasciar penetrare all’interno l’acqua. Occorrono quindi dei sistemi di drenaggio e di protezione per allontanare l’acqua dalle fondazioni, ma bisogna anche impermeabilizzare le strutture. Per questa operazione si possono utilizzare dei pannelli in polipropilene che protegge e crea un’intercapedine d’aria che riduce i problemi relativi all’umidità.

Vi sono poi delle guaine, delle membrane impermeabilizzanti, che impediscono all’acqua di penetrare, vanno posizionate e fissate. Infine ci sono dei sistemi di impermeabilizzazione a base di un elastomero poliureico. Questo ha diverse caratteristiche vantaggiose tra cui la robustezza, la resistenza l’elasticità e la resistenza agli agenti atmosferici. Nell’edilizia viene utilizzato allo stato liquido. Questo viene gettito sulla superficie da impermeabilizzare medianti appositi macchinari e si indurisce rapidamente, consentendo di proseguire il lavoro.

 

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