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Come curare le unghie incarnite

L’onicocriptosi, comunemente nota come disturbo dell’unghia incarnita, è una condizione patologica che interessa le unghie delle mani e dei piedi e si manifesta quando un angolo o un lato dell’unghia penetra nella pelle o cresce al di sotto di essa, provocando dolore, gonfiore e spesso infezione. Il fenomeno può colpire persone di tutte le età e di entrambi i generi, anche se si verifica con maggiore frequenza tra i maschi adulti tra i 20 e i 30 anni e gli anziani, e colpisce prevalentemente le unghie dei piedi, in particolare l’alluce.

Tra le principali cause che determinano l’onicocriptosi vi è un modo inappropriato di tagliare l’unghia. Se tagliate troppo corte o storte oppure strappate, le unghie tendono a crescere in maniera irregolare ai lati e la pelle circostante trova più spazio per ricrescere sopra di esse. Ulteriori fattori che aumentano il rischio possono essere, oltre ad una certa predisposizione, l’obesità, l’impiego di scarpe troppo strette, una sudorazione eccessiva, una lesione o un trauma subiti dal piede o dalla mano, malattie delle unghie di natura fungina o micotica, scarsa igiene.

Unghie Incarnite: cura e prevenzione

Malgrado nella maggior parte dei casi le unghie incarnite tendano a guarire naturalmente, in alcuni casi è necessario intervenire attraverso trattamenti specifici per evitare degenerazioni gravi. Anche in caso di disturbo superficiale, si può comunque ricorrere a cure farmacologiche e rimedi naturali per favorire la guarigione e alleviare il dolore.

E’ necessario quindi prendere alcune precauzioni e informazioni valide sul come curare le unghie incarnite così da non peggiorare ulteriormente la situazione. Anzitutto, eseguire un pediluvio in acqua calda per circa un quarto d’ora più volte al giorno aiuta ad ammorbidire la pelle favorendo la crescita regolare dell’unghia. Può inoltre essere utile eseguire degli impacchi di aceto e bicarbonato per demolire i batteri e dunque contrastare l’infezione. A questo scopo basta applicare sulle dita e sotto l’unghia un batuffolo di cotone imbevuto di acqua e aceto o acqua e bicarbonato (avendo cura di infilarlo sotto gli angoli) per due o tre a volte al giorno, risciacquando dopo alcuni minuti.

Se l’infezione persiste per oltre dieci giorni, occorre intervenire con un trattamento farmacologico opportunamente previsto da un podologo o, nei casi più gravi, da un medico che prescriverà un trattamento di tipo antibatterico e se necessario antibiotico. Se l’unghia si incarna profondamente nella pelle provocando un’infezione grave si può ricorrere a due tipi di intervento chirurgico. La prima è la tradizionale asportazione dell’unghia o di parte di essa, con una tronchesina per unghie incarnite, volta a favorire la ricrescita dell’unghia sana dopo alcuni mesi, l’alternativa è la più recente tecnica del tutore, una specie di molla che viene inserita nell’unghia incarnita che dirige la crescita corretta della stessa correggendone la curvatura.

Il tempestivo trattamento dell’onicocriptosi è fondamentale per evitare che la patologia generi complicanze tipicamente sottovalutate. Un’unghia incarnita non trattata può degenerare fino a provocare patologie quali infezioni a carattere locale e ascessi. Tuttavia, se non curata, l’infezione può estendersi ai tessuti circostanti e persino alle ossa corrispondenti al dito interessato (osteomielite).
Nei soggetti colpiti da diabete, ovvero in presenza di problemi circolatori, una lesione o una ferita al livello del piede può degenerare in un’infezione grave che, se trascurata, può sviluppare una cancrena e, nel peggiore dei casi, richiedere l’asportazione dell’arto.

Il modo più sicuro per ovviare ai rischi sopraindicati è quello di praticare una regolare e corretta prevenzione, ovvero: osservare una buona igiene di unghie e piedi, tagliare le unghie correttamente (non troppo corte nè storte e non strapparle), non indossare scarpe scomode o troppo strette, lasciare i piedi scoperti durante la notte per permettere al piede di respirare e mantenersi asciutto, proteggere le dita avvolgendole in apposite bende prima di praticare attività sportiva.

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